Acquaforti Le architetture povere Andrea Branzi pic-1

Acquaforti Le architetture povere

Italia, 2011
La tiratura è firmata e numerata in 15 esemplari così distinti: dieci esemplari con numeri arabi da 1/10 a 10/10 in una cartella e cinque esemplari con numeri romani da I/V a V/V più tre prove d’artista
Opere originali di Andrea Branzi accompagnate da una nota dell'autore
Edizione esclusiva per Nilufar Gallery

Foglio: 35 x h 50 cm


"L'architettura povera si colloca nella fascia più bassa del mondo costruito: essa è fatta di capanne, pollai, ovili, recinti; luoghi sacri e antichi, abitati da animali e da uomini. Fragili e provvisorie le ARCHITETTURE POVERE sono sempre presenti nel vasto mondo globalizzato, nelle nostre campagne come in quelle più remote; aree dai perimetri incerti, fatti di reti, pali, travi, fascine, tronchi o steccati; sempre sporchi, imperfetti, tiepidi dal lavoro manuale. Come un territorio politeista, fatto di presenze animiste e misteriche, esse appartengono a quella classicità magica di Virgilio, dove il mito, la poesia e l’agricoltura convivono nello stesso paesaggio antropologico, tra le 'sacre messi' e le energie delle stagioni e delle costellazioni."
Andrea Branzi
Codice: #3580
 Acquaforti Le architetture povere Andrea Branzi pic-3
Acquaforti Le architetture povere
Italia, 2011
La tiratura è firmata e numerata in 15 esemplari così distinti: dieci esemplari con numeri arabi da 1/10 a 10/10 in una cartella e cinque esemplari con numeri romani da I/V a V/V più tre prove d’artista
Opere originali di Andrea Branzi accompagnate da una nota dell'autore
Edizione esclusiva per Nilufar Gallery

Foglio: 35 x h 50 cm


"L'architettura povera si colloca nella fascia più bassa del mondo costruito: essa è fatta di capanne, pollai, ovili, recinti; luoghi sacri e antichi, abitati da animali e da uomini. Fragili e provvisorie le ARCHITETTURE POVERE sono sempre presenti nel vasto mondo globalizzato, nelle nostre campagne come in quelle più remote; aree dai perimetri incerti, fatti di reti, pali, travi, fascine, tronchi o steccati; sempre sporchi, imperfetti, tiepidi dal lavoro manuale. Come un territorio politeista, fatto di presenze animiste e misteriche, esse appartengono a quella classicità magica di Virgilio, dove il mito, la poesia e l’agricoltura convivono nello stesso paesaggio antropologico, tra le 'sacre messi' e le energie delle stagioni e delle costellazioni."
Andrea Branzi
Codice: #3580