CARLO ZAULI: UNA MOSTRA DEDICATA ALL’ARTISTA CAPOSALDO DELLA CERAMICA
Nilufar, Viale Lancetti 34, 20138 (Milano, IT)
01.12.2023 — 25.02.2024
Da lunedì a Sabato: 10:00-13:00—14:00-19:00
Domenica chiuso
Nilufar è lieta di presentare ‘Carlo Zauli’, una mostra dedicata al ceramista e scultore italiano ospitata nel grande spazio centrale della sede di Viale Lancetti 34. Nina Yashar, in collaborazione con il Museo Carlo Zauli, ha curato una selezione di opere che ripercorrono i periodi scultorei più rappresentativi della carriera di Zauli, dalle più conosciute a molte altre mai presentate al pubblico. Un’iniziativa importante per celebrare l’arte di Zauli, uno dei capisaldi e massimi rinnovatori dell’arte della ceramica del 1900. Come già era avvenuto in occasione della mostra dedicata allo scultore Pietro Consagra nel 2021, l’evento evidenzia il fondamentale ruolo di Nilufar come promotore culturale di esposizioni monotematiche che ripercorrono la carriera di artisti storici, siano essi figure di spicco nel settore dell’arte o del design. Un’attenta operazione di selezione e curatela che da sempre contraddistingue le esposizioni in galleria e rispecchia il gusto e la cultura ineccepibile di Nina Yashar, fondatrice di Nilufar.
I lavori esposti, tra cui opere particolarmente rare e provenienti dalla collezione privata dello stesso Zauli, narrano il periodo scultoreo che va dagli anni ‘50, l’inizio della carriera dell’artista, agli anni ‘80. Un'occasione significativa per celebrare l’artista e il Museo Carlo Zauli, aperto dalla famiglia nel suo primo studio a Faenza nel 2002 con l’obiettivo di tutelare e diffondere la sua arte. Per la prima volta, una grande galleria consacra una riflessione approfondita all’opera di Zauli. “Raramente si riscontra un rapporto così intimo tra materiale e artista; la dedizione di Carlo Zauli nel trattare la ceramica emerge nella qualità maestosa e quasi umana delle sue opere, che sembrano vivere di energia propria. Sono felice di omaggiare questo grande autore nei nostri spazi di viale Lancetti” afferma Nina Yashar.
Tra le opere esposte un prezioso vaso-scultura caratterizzato da una decorazione astratta, al quale è stato applicato uno smalto con colpi di frusta (imbevendo uno straccio e colpendo l’opera come in una action sculpture) risalente agli anni ‘50. Tale opera appartiene al primo ma già fruttuoso periodo della carriera di Zauli durante il quale vinse svariati riconoscimenti internazionali. È in questo decennio infatti che Zauli, oltre alla ceramica, ricerca tecniche per lavorare il grès e che vede i primi smalti bianchi a 1200°, precursori dei celebri ‘Bianchi di Zauli’. La maggior parte delle opere selezionate da Nilufar risale agli anni ‘60, momento in cui Zauli si allontana dalla tradizione della maiolica faentina per dedicarsi alla scultura artistica. Questa transizione è il risultato di una sintesi formale e geometrica del suo precedente lavoro. Dopo aver affinato le tecniche nella lavorazione della ceramica greificata, la tattilità del materiale diventa protagonista. Questo è il periodo del ‘Bianco Zauli’. L’artista è noto per aver inventato una nuova tipologia di colore, “una nota storicamente importante, in quanto in precedenza si era passati dall’iper-decorativismo rinascimentale al bianco, giungendo ai bianchi di Faenza. Il medesimo percorso è stato compiuto anche da Zauli, che abbandona la ceramica iper-decorata e inventa una cromia di smalto con una formula ancora oggi segreta” dichiara Matteo Zauli, figlio dell’artista, oggi a capo dell’omonimo museo. Questa la tonalità che domina la carriera dell’autore e che contraddistingue la mostra.
Tra le opere esposte, appartenenti in buona parte agli anni ‘60, si trovano quelle dedicate alla geometria elementare, come la Piramide, che rimanda ad una costruzione preistorica e rappresenta elementi misteriosi presenti in tutto il mondo. Altre opere seguono invece il filone in cui l’artista riflette sulla forma perfetta che esplode in natura, seppur sinuosamente. Zauli ha sempre nutrito e dimostrato un forte rispetto per il mondo naturale e una curiosità per la sua relazione con l'uomo; per questo spesso incrocia la tematica classica con quella naturalistica. Di particolare interesse la sezione dedicata alle Steli, opere che appartengono agli anni ‘60 e ‘70 (periodo in cui Zauli compone ed espone molti lavori anche in Giappone). Sono elementi dalla forma alta e lunga, ispirati alla classicità degli scultori della sua generazione, quali i fratelli Pomodoro. La ceramica è arcaica, e la stele è la forma arcaica per eccellenza. Per la prima volta dopo molti anni, Nilufar riunisce questi complessi monumentali.
In un momento storico in cui la ceramica rivive un periodo di grande fama, Nilufar torna alle nobili origini di questo materiale, celebrando l’artista italiano che più l’ha rinnovata nel secolo scorso.
01.12.2023 — 25.02.2024
Da lunedì a Sabato: 10:00-13:00—14:00-19:00
Domenica chiuso
Nilufar è lieta di presentare ‘Carlo Zauli’, una mostra dedicata al ceramista e scultore italiano ospitata nel grande spazio centrale della sede di Viale Lancetti 34. Nina Yashar, in collaborazione con il Museo Carlo Zauli, ha curato una selezione di opere che ripercorrono i periodi scultorei più rappresentativi della carriera di Zauli, dalle più conosciute a molte altre mai presentate al pubblico. Un’iniziativa importante per celebrare l’arte di Zauli, uno dei capisaldi e massimi rinnovatori dell’arte della ceramica del 1900. Come già era avvenuto in occasione della mostra dedicata allo scultore Pietro Consagra nel 2021, l’evento evidenzia il fondamentale ruolo di Nilufar come promotore culturale di esposizioni monotematiche che ripercorrono la carriera di artisti storici, siano essi figure di spicco nel settore dell’arte o del design. Un’attenta operazione di selezione e curatela che da sempre contraddistingue le esposizioni in galleria e rispecchia il gusto e la cultura ineccepibile di Nina Yashar, fondatrice di Nilufar.
I lavori esposti, tra cui opere particolarmente rare e provenienti dalla collezione privata dello stesso Zauli, narrano il periodo scultoreo che va dagli anni ‘50, l’inizio della carriera dell’artista, agli anni ‘80. Un'occasione significativa per celebrare l’artista e il Museo Carlo Zauli, aperto dalla famiglia nel suo primo studio a Faenza nel 2002 con l’obiettivo di tutelare e diffondere la sua arte. Per la prima volta, una grande galleria consacra una riflessione approfondita all’opera di Zauli. “Raramente si riscontra un rapporto così intimo tra materiale e artista; la dedizione di Carlo Zauli nel trattare la ceramica emerge nella qualità maestosa e quasi umana delle sue opere, che sembrano vivere di energia propria. Sono felice di omaggiare questo grande autore nei nostri spazi di viale Lancetti” afferma Nina Yashar.
Tra le opere esposte un prezioso vaso-scultura caratterizzato da una decorazione astratta, al quale è stato applicato uno smalto con colpi di frusta (imbevendo uno straccio e colpendo l’opera come in una action sculpture) risalente agli anni ‘50. Tale opera appartiene al primo ma già fruttuoso periodo della carriera di Zauli durante il quale vinse svariati riconoscimenti internazionali. È in questo decennio infatti che Zauli, oltre alla ceramica, ricerca tecniche per lavorare il grès e che vede i primi smalti bianchi a 1200°, precursori dei celebri ‘Bianchi di Zauli’. La maggior parte delle opere selezionate da Nilufar risale agli anni ‘60, momento in cui Zauli si allontana dalla tradizione della maiolica faentina per dedicarsi alla scultura artistica. Questa transizione è il risultato di una sintesi formale e geometrica del suo precedente lavoro. Dopo aver affinato le tecniche nella lavorazione della ceramica greificata, la tattilità del materiale diventa protagonista. Questo è il periodo del ‘Bianco Zauli’. L’artista è noto per aver inventato una nuova tipologia di colore, “una nota storicamente importante, in quanto in precedenza si era passati dall’iper-decorativismo rinascimentale al bianco, giungendo ai bianchi di Faenza. Il medesimo percorso è stato compiuto anche da Zauli, che abbandona la ceramica iper-decorata e inventa una cromia di smalto con una formula ancora oggi segreta” dichiara Matteo Zauli, figlio dell’artista, oggi a capo dell’omonimo museo. Questa la tonalità che domina la carriera dell’autore e che contraddistingue la mostra.
Tra le opere esposte, appartenenti in buona parte agli anni ‘60, si trovano quelle dedicate alla geometria elementare, come la Piramide, che rimanda ad una costruzione preistorica e rappresenta elementi misteriosi presenti in tutto il mondo. Altre opere seguono invece il filone in cui l’artista riflette sulla forma perfetta che esplode in natura, seppur sinuosamente. Zauli ha sempre nutrito e dimostrato un forte rispetto per il mondo naturale e una curiosità per la sua relazione con l'uomo; per questo spesso incrocia la tematica classica con quella naturalistica. Di particolare interesse la sezione dedicata alle Steli, opere che appartengono agli anni ‘60 e ‘70 (periodo in cui Zauli compone ed espone molti lavori anche in Giappone). Sono elementi dalla forma alta e lunga, ispirati alla classicità degli scultori della sua generazione, quali i fratelli Pomodoro. La ceramica è arcaica, e la stele è la forma arcaica per eccellenza. Per la prima volta dopo molti anni, Nilufar riunisce questi complessi monumentali.
In un momento storico in cui la ceramica rivive un periodo di grande fama, Nilufar torna alle nobili origini di questo materiale, celebrando l’artista italiano che più l’ha rinnovata nel secolo scorso.