Some Vibrant Things by Audrey Large
Commissionata da Nilufar gallery
Curato da Studio Vedèt
Se la ricerca dell’artista e designer Audrey Large ha, fin dall’inizio, messo in discussione la dicotomia tra reale e digitale, alcuni dei suoi oggetti-scultura si riuniranno a partire da Settembre negli spazi della galleria Nilufar, in via della Spiga a Milano, per sollevare nuove domande sulle dinamiche che governano l’universo degli oggetti e quello delle immagini.
Ispirandosi all’intrigante ricerca della studiosa Jane Bennet e alle sue indagini sulla “materia vibrante”, Large dispone le opere nello spazio in cerca di un dialogo inusuale con lo spettatore. Se la ricercatrice americana sottolinea come, nella vita di tutti i giorni, tendiamo a ignorare la “chiamata delle cose”, dimenticandoci del potere che esse esercitano su di noi, gli oggetti stampati in 3D da Audrey, iridescenti e magnetici, sono all’opposto in grado di tradurre e trasmettere il movimento insito nelle cose.
Photo credits by Mattia Iotti
Curato da Studio Vedèt
Se la ricerca dell’artista e designer Audrey Large ha, fin dall’inizio, messo in discussione la dicotomia tra reale e digitale, alcuni dei suoi oggetti-scultura si riuniranno a partire da Settembre negli spazi della galleria Nilufar, in via della Spiga a Milano, per sollevare nuove domande sulle dinamiche che governano l’universo degli oggetti e quello delle immagini.
Ispirandosi all’intrigante ricerca della studiosa Jane Bennet e alle sue indagini sulla “materia vibrante”, Large dispone le opere nello spazio in cerca di un dialogo inusuale con lo spettatore. Se la ricercatrice americana sottolinea come, nella vita di tutti i giorni, tendiamo a ignorare la “chiamata delle cose”, dimenticandoci del potere che esse esercitano su di noi, gli oggetti stampati in 3D da Audrey, iridescenti e magnetici, sono all’opposto in grado di tradurre e trasmettere il movimento insito nelle cose.
Photo credits by Mattia Iotti